Un PO di Resistenza è prima di tutto un gioco di parole: il Po, il Grande Fiume che i partigiani castelnovesi hanno attraversato e che è stato un sentiero di Libertà; ma anche “un po’”, un frammento di quella storia collettiva che è la Resistenza. Convinti che non esistono piccole storie e che gli episodi locali sono le facce del complesso prisma della Storia che si studia sui libri, gli ideatori hanno deciso di dare una nuova forma ad una raccolta di documenti ritrovata presso l’Archivio comunale di Castelnuovo Bocca d’Adda riguardante le due brigate in cui militarono i partigiani castelnovesi e ad una collezione di fotografie d’epoca, raccolte presso le famiglie castelnovesi dieci anni fa.

Il principale intento del progetto è stato il coinvolgimento: oltre ad una fattiva collaborazione con i numerosi Enti patrocinanti e con l’I.C. “Aldo Moro”, “coinvolgimento” significa anche suscitare emozioni. Per questo motivo si è deciso di realizzare un progetto multimediale con il supporto di professionisti. Le vicende della guerra e della lotta di Resistenza sono ricostruite attraverso il racconto di Perla (partigiano caduto a cui abbiamo dato voce) e attraverso documenti dell’epoca, letti dai figli e dai nipoti dei protagonisti di quei giorni. Le nuove tecnologie permettono di realizzare opere multimediali d’impatto: perché non farlo per raccontare la Resistenza in un piccolo paese sulle rive del Po? In questo senso immagini, voci, musiche hanno un fine preciso: riportare lo spettatore con un balzo in una storia di ottant’anni fa che non deve smettere di interrogarci e che oggi è più che mai attuale.

Questo lavoro è (anche) un modo di ricostruire il territorio come tessuto di relazioni. Si tratta di una geografia umana che mostra la complementarietà tra le scelte degli uomini e le caratteristiche dei luoghi in cui vivono. Scorci di paesaggio e vite minute: questi sono i veri protagonisti di Un PO di Resistenza.